e tutto il resto saranno rumori assordanti
scoperchiati da visioni altruiste, annebbiate
a frusciare tra gli sperduti e aridi campi
e parlare, parlare senza suoni a circuire,
ad ascoltare il mormorio del vento, il sibilo
e le situazioni ad
Soffi di vento a due passi dal cielo,
una invisibile barriera che avvolge l’animo
un orizzonte a scrutare lontano, laggiù
tra i volteggi di smarriti gabbiani
sul mare ondeggia una lontana vela
e il suo allontanare sempre più.
Nel verde campo all’avvedersi negli orizzonti
una luce, un bagliore illumina il cammino
quel nascere in ogni dì tra i sussulti del vento
il sospingere, il trasporto, col nascere d’ogni alba.
Infangate mura han segnato un destino
schizzanti occhi il pensiero hanno sbriciolato
il silenzio grida nell’inascoltato mondo, felino
tra le ombre a uccidere anche l’ultimo respiro.
Mani s’aggrappano inermi, sfregano
sfuggono tra i crepuscoli d’un
Danza leggiadra la ballerina
negli odori di fuoco a sbriciolare l’aria
al suono di tamburello la sua eleganza
col foulard che svolazza nella notte, tra la brina.
Sciolti capelli si bagnano di perlaceo sudore,
sollevate a ritmo sono le braccia verso
Smossa pietra, dal giardino derubata,
nel buio brancolano socchiusi occhi,
la mano accarezza leggero respiro,
nel silenzio d’una stanza è occultata
la luce, l’accompagno d’un lieve sospiro
e della vita udir sottovoce... i suoi
Con elegante postura si pone regale donna
accarezzevoli mani sfiorano affilata lama
nei palmi di pittore dai pennelli infatuati
con gentilezza, grazia d’amor imperlati.
Raffinate vestigia adornano graziato aspetto
gentilizia movenze con portamento
Un soffio di vento, un alito,
su increspate onde scivola uno stanco volto,
tremanti dita hanno invano atteso nelle ore
quel refolo di brezza a liberare fragile corpo
col pensiero nei silenzi a rimuovere il rivolto
posto sui binari d’una immobile
Il cammino d’ una lunga vita... cattura
la mente, allo scorrere si veste di ricordi,
il pensiero travagliato fluisce tra i suoi fiordi
e attende foriero al vibrar di voce, la sua figura.
Tace il passo
nulla s’ode per i viali della vita
solo una solitaria tromba echeggia
nel pianto d’una antica musica
coll’animo che nel fragore sconquassa
e nel cuore oramai stanco... alloggia.
Sfugge nel tempo, del soffio d’amor l’agogno
scolpita immagine di giovine età,
disegnate linee veli accarezzano
di speranze la sete, riposte in sogno,
con parole chiuse nell’anima e si pregnano
avviluppando carni flessuose nella
In memore risalto, s’elogia il maestoso ingegno
lei, maestra di filosofico, magistrale linguaggio
nello spazio matematico del calcolo saggio
emersa tra le poche donne ad esserne degna.
Insigne pensiero di straordinaria saggezza
donna virtuosa,
Zittisce il respiro, malinconico aspetto
trasparenze a fluire nel caldo tepore
fugge il desiderio nell’ovattato sospiro
tra le affusolate braccia, frutto in petto
col cuore colmo, gonfio d’amore.
Leviga il tempo quella furtiva lacrima... perché!
colora il cielo di pianto a scendere dalle nuvole
rosse labbra tinte nell’oscuro essere... inerme amore
nelle mani infuocate su fragile membra... il perché
subire ancora quell’erosiva
Ho pensato a te... donna,
ho pensato al tuo candido volto,
alla tua eccezionale fonte di vita
crisalide sul treno dell’amore,
dell’affetto, della cordialità.
Ho pensato a te... unica
nello sfioro di mani vellutate,
nel trasparente vivere