Nuvole di polvere, acre odore
rimasugli di vita in balia del vento
tra i silenzi di mura crollati, sgomento
per cercare quell’incredulo fiore.
Appassito con le ultime foglie è l’amore
udire un fievole, un costante lamento
alla ricerca d’un sole seppur per un momento
ovattando il fremito di quel triste tremore.
Giunge la notte a rasserenare il volto
l’incredulo fiore al suo riparo accosta
con svuotate lacrime a sfiorare la terra
e prima che l’odio al fin lo sotterra
recita la preghiera come unica risposta
nel sussulto riposto d’un tiepido ascolto
mentre il tempo quel buio afferra stravolto
lasciando al crepitio un corpo in brandelli
d’un incredulo fiore negli anni suoi più belli
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