Pasteggiava il tè con Prevért accanto,
assaggiando morbidi biscotti al burro
mentre un soffio lieve d'ali di farfalla
nel suo giardino di zaffiri
le accarezzava il viso, rugato dai ricordi.
La sua vita, in penombra
scandagliava il crepuscolo
e Joyce, suo compagno
ne accarezzava le cineree ali,
accartocciate da quei raggi di sole stinti
che filtravano al mattino da quel belvedere ad est,
dritto dritto verso quel viale che non portava a nulla.
Lei aspettava, seduta a quella seggiola dondolante,
da anni agghindata, come lei
in attesa,
del suo ritorno, del suo dolce sorriso
con la sua ventiquattrore indaffarata
di vent'anni prima,
proprio quando le sorrise, l'ultima volta,
ormai.
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